Quante volte ci siamo chiesti chissà come nasce questa cosa? Chissà come nasce quest’altra? E chissà come nasce una porta?
Secondo la storia, le porte risalgono alle popolazioni mesopotamiche e consistevano in poco più di una coperta o di qualche pelle sopra l’ingresso dell’abitazione. I primi veri documenti testimoniano l’esistenza di porte nell’antichità con dipinti delle tombe degli antichi Egizi, su alcune tombe più importanti era facile trovare disegni o intagli che raffigurano porte di legno o una a due ante, quindi siamo sicuri che già esistessero in quel periodo. Queste “false porte” avevano un significato particolare erano considerate il simbolo del passaggio verso l’aldilà. I primi telai nacquero invece nei territori meno aridi, dove l’umidità comportava la spiacevole tendenza al legno a deformarsi con il tempo. Per impedire questo i pannelli venivano incastrati dentro cornici formati da assi verticali, uno in alto e uno in basso, incastonati. L’apertura funzionava facendo ruotare la porta su due perni fissati nell’asse verticale, uno in alto e uno in basso incastonati nella parte inferiore della soglia, sempre fatta di pietra dura per mantenere ben fisso l’uscio. Secondo la Bibbia anche le porte del tempio di Re Salomone erano in legno di ulivo scolpite e placcate d’oro. Una meraviglia.
Le civiltà classiche portarono grandi innovazioni sia dal punto di vista ingegneristico che di design. Le porte greche e soprattutto quelle romane potevano essere singole, a doppia anta, triple, scorrevoli o pieghevoli. A Roma compaiono le prime cerniere, mentre le prime serrature esistevano già in Egitto ma furono i Romani a migliorarle introducendo l’uso del metallo. Più in là ci fu l’invenzione delle serrature di ferro e i Romani furono finalmente in grado di avere una protezione efficace contro gli scassi. Le chiavi erano per la prima volta abbastanza piccole da essere indossate in tasca appese al collo o persino racchiuse in anelli.
È nel rinascimento che le porte cominciano ad avere una certa importanza, sia decorativa che pratica. Il legno più o meno pregiato e lavorato diventò il simbolo dell’opulenza del proprietario dell edificio. Al noce, al cipresso, al castagno, spesso intarsiati e decorati e utilizzati nelle case signorili. Nelle case povere le porte restavano una rarità.La vera e propria nascita della porta interna avrà inizio nel 1700 quando si diffonderà nelle case cittadine. Nelle case più importanti il legno viene laccato, lavorato a cornici e dorature arricchito di decorazioni dipinte ed applicazioni di rilievo. Da allora la porta acquista dei connotati formali sempre più vicini a quelli dei prodotti che oggi troviamo in commercio. In questo periodo le porte Italiane sono piuttosto semplici, i loro architetti preferiscono lavorare sulle porte d’ingresso per fare effetto, in Francia e in Germania invece è l’esatto contrario le porte interne sono elaborate specialmente nelle epoche Luigi XIVe Luigi XV talvolta arricchite con elementi architettonici come colonne con frontoni e nicchie, mentre le porte esterne restano in semplice muratura. Più in là avremo le porte vetrate risalenti al 17′ secolo. In Giappone intanto arrivano le porte scorrevoli e diventano di uso comune col nome di Fusuma, poi arrivano le porte scorrevoli esterne a muro infatti le ante scorrono su binari posti all esterno della porta e il pannello della porta resta a vista. Arriva l’innovazione del sistema scorrevole a scomparsa. Tra le curiosità arrivano anche le porte più grandi del mondo che si trovano al Kennedy Spacy Center. Questa è la storia della porta tra mille curiosità e innovazioni.
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